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La terapia cranio sacrale nel trattamento delle coliche infantili

Le coliche infantili rappresentano una condizione caratterizzata da pianti ripetuti e prolungati con difficoltà alla suzione. Si verificano in 3-4 bambini su 10, indipendentemente da condizioni ambientali e socio-economiche. L’intensità e la durata variano da bambino a bambino, iniziando nei primi 15 giorni di vita e perdurando per 6 mesi, sebbene possano cominciare a placarsi intono al 3°-4° mese di vita.

Per molti anni la diagnosi di coliche nei bambini si è basata su criteri comprendenti pianto incontrollato ed inspiegabile per più di 3 ore al giorno e più di 3 giorni la settimana nell’arco di 3 settimane. Studi recenti mostrano l’esistenza di altri sintomi correlati alle coliche infantili, quali meteorismo e costipazione. Le coliche sono state associate ad immaturità del sistema gastrointestinale, alterazioni della microflora fecale, allergia alle proteine del latte vaccino, intolleranze alimentari e fattori traumatici durante la gravidanza, il parto e postnatali.

Molti studi indagano l’efficacia di farmaci, probiotici, regimi nutrizionali e diete, consigli di comportamento dati ai genitori, riflessologia , agopuntura, fisioterapia, terapia manuale osteopatica, tra le cui tecniche compare quella Cranio Sacrale.

La terapia cranio sacrale è un trattamento assolutamente non invasivo, applicabile ad ogni età della vita e particolarmente indicato nei neonati poiché si avvale di un approccio manuale delicato. Il cranio nell’essere vivente rappresenta un meccanismo dinamico, mobile.

L’attività ritmica del cervello viene trasmessa, attraverso la fluttuazione del fluido cerebrospinale e la mobilità delle membrane durali (dura madre, meninge più esterna, e sue espansioni), alle ossa craniche e all’osso sacro, che si muove in modo sincrono all’occipite (osso del cranio comunemente denominato regione nucale) grazie alle inserzioni della dura madre che riveste tutto il midollo. Ossa craniche e sacro effettuano movimenti ben definiti: flessione/estensione; rotazione esterna/rotazione interna; nutazione/contronutazione a seconda delle ossa. Tale meccanismo prende il nome di Respirazione Primaria, sta alla base di tutti i meccanismi del corpo, è presente prima della nascita, e si manifesta ritmicamente dalle 10 alle 14 volte al minuto.

Eventi traumatici, come cadute, botte, compressioni, trazioni, possono alterare tale meccanismo di movimento, causando talora compressione di strutture nervose che passano tra le ossa craniche, dove l’architettura degli spazi appare frastagliata e molto congruente. Se quindi il cranio subisce ad esempio una forza compressiva, come nel caso del passaggio nel canale del parto, può accadere che certe strutture, vedi nervi cranici, risultino “schiacciati” in alcuni punti del loro decorso, con conseguenti deficit funzionali. Può esservi stasi venosa, scarso drenaggio, conseguente sofferenza tissutale ed alterazione del metabolismo locale. Alcune alterazioni del Meccanismo di Respirazione Primaria possono invece essere presenti in quanto compenso di una disfunzione presente in un altro distretto.

Studi sull’efficacia della terapia cranio sacrale

Studi scientifici riportano l’efficacia della terapia cranio sacrale (CST) nella riduzione del dolore, in caso di disfunzioni del sistema nervoso autonomo e nel miglioramento del sonno. La CST è utile in caso di difficoltà di suzione del bambino, plagiocefalia, otiti e coliche infantili.

Un recente studio ha voluto investigare l’efficacia della CST sul numero di ore di pianto del bimbo, sul numero di ore di sonno e sulla gravità delle coliche rispetto ad un gruppo di controllo. I bambini selezionati, tra gli 0 ed i 90 giorni di vita, con diagnosi di coliche accompagnate da pianto ininterrotto per 3 ore al giorno nella settimana precedente, sono stati suddivisi in due gruppi di studio, con e senza trattamento, e valutati per 4 volte per la durata di 24 ore ( giorno 0, giorno 7, giorno 14 e giorno 24). Dallo studio sono stati esclusi bambini prematuri, con patologie associate, allergie od intolleranze alimentari , con fratture craniche o emorragie intracraniche.

Sono state valutate in primis le ore di pianto (numero totale di ore di pianto al giorno), quindi le ore di sonno (numero totale di ore di sonno al giorno) ed infine la gravità delle coliche (utilizzando il Questionario della gravità delle coliche infantili). Prima della valutazione iniziale i genitori dei bimbi di entrambi i gruppi hanno ricevuto consigli su come gestire il bambino.

Consigli ai genitori

  • effettuare frequenti cambi posturali
  • alternare la posizione del bimbo in culla, ruotando la testa prima da un lato poi dall’altro
  • mantenere una buona posizione durante l’allattamento al seno, piegando le ginocchia del neonato quando sostenuto
  • assicurarsi che la presa al seno sia efficace, con capezzolo ed areola ben inseriti in bocca
  • assicurarsi che la tettarella del biberon sia sempre piena di latte
  • posizionare il neonato seduto dopo l’allattamento per facilitare l’espulsione di gas
  • mettere il bambino a pancia in giù quando sveglio
  • piegare ed estendere la gambe del piccolo contemporaneamente tenendolo a pancia in su
  • tenere e cullare delicatamente il bimbo.

L’analisi dei dati ha mostrato miglioramenti statisticamente significativi nel gruppo dei neonati trattati con terapia cranio sacrale: riduzione di 3 ore di pianto al giorno rispetto al gruppo di controllo, aumento delle ore di sonno (3.13 h in più al giorno) e diminuzione della gravità delle coliche di 18.55 punti del questionario di valutazione.

Studi precedenti avevano già mostrato l’efficacia dell’osteopatia sulla riduzione delle ore di pianto e l’aumento della durata del sonno.

Come detto in precedenza, disfunzioni a livello cranico possono essere comuni nel neonato a causa degli stress meccanici che avvengono durante il parto, e possono portare a quadri di compressione del nervo vago, nervo cranico che agisce tra l’altro sulla frequenza cardiaca, peristalsi gastrointestinale, sudorazione, secrezioni digestive e sui muscoli laringei impiegati nella fonazione; del nervo glossofaringeo, che svolge un importante controllo sulla deglutizione, e del nervo ipoglosso, che innerva i muscoli della lingua. La loro compressione o irritazione, può causare sintomi quali pianto incontrollato, disturbi gastrointestinali e della deglutizione (con problemi alla suzione), nausea e vomito. Ciò può avere un alto impatto sulle funzioni cognitive, come il sonno, lo stato di vigilanza e lo stato emozionale.

 

 

 

 

 

 

La terapia cranio sacrale può aiutare a risolvere disfunzioni craniali agendo sulla causa irritativa e/o compressiva dei nervi cranici, oltre che sul miglioramento del ritmo della respirazione primaria, associato in studi precedenti a pianto eccessivo nei giovani pazienti.